Chitarra rock in Italia - Axe - Maggio 2004
Axe - Maggio 2004
a cura di Mario Giovannini
Allora Donato, raccontaci un po' la tua storia. Come sei arrivato alla chitarra?
Ok, mo' te lo dico! Tutto cominciò con il Raggio Metallaro. Nacqui un pomeriggio d'ottobre, era una meravigliosa giornata milanese, il cielo era nuvoloso e lo smog raggiungeva il "livello Fantozzi". I love Milan! Appena uscito... di "casa", ho visto una luce intensa. "Che figata!" ho pensato. Era un Raggio Metallaro. Mi ha colpito in fronte! Ho cacciato un vagito a 120 dB e ho urlato "Metallize"! Ecco, è tutto! Non mi credi? Scherzi a parte, i miei avevano un'azienda. Dopo il diploma ho iniziato a lavorare con loro, che palle! Facevo fatica, non era quello che desideravo! Ormai la chitarra mi aveva preso completamente e ne ho parlato ai miei: "Voglio fare il chitarrista". Mio padre, concreto e affarista, non era tanto d'accordo, ma ha ceduto. Mia madre, ex-ballerina di teatro, sensibile e artistica, mi ha risposto: "Segui il tuo cuore! Fai sempre ciò che desideri, la vita è tua". Da allora tutto è cambiato. Ho cominciato a studiare come un pazzo! Mi svegliavo alle 6 di mattina e suonavo fino a notte inoltrata, quando mi addormentavo perchè la testa cadeva sul tavolo, che era il mio leggio! Ho fatto così per 10 anni. Ricordo mia madre che mi veniva a svegliare e diceva: "Donato, è ora di andare a letto". Non sentivo alcuna fatica, anzi, un entusiasmo un'energia vitale invincibili. Era in gioco il mio domani. Non volevo perdere un colpo. In quel periodo, per mantenermi negli studi ho fatto di tutto: lavamacchine, barista, noleggiatore di sala prove. Perché, se avevo un'azienda? Perché ho preferito iniziare a camminare e sbagliare da solo.
Com'è oggi la scena rock milanese?
Tosta! Milano è piena di chitarristi fantastici. Il livello qualitativo si è alzato incredibilmente. Credo sia così un po' dappertutto. Oggi si studia, ci si informa e si suonano altri generi musicali, come non mai in passato. Permettimi, per quanto riguarda Milano, di citare la scuola per la quale lavoro, il CPM. Sono dieci anni che insegno in questa struttura. Oggi coordino la sezione chitarra rock. Insieme a Tony De Gruttola, Michele Quaini e Antonio Cordaro sto redigendo un programma di cui vado incredibilmente fiero. Sono fantastici chitarristi, ricchi di stimoli. Il risultato sarà un percorso didattico completo, sia come generi musicali, lettura a prima vista, improvvisazione, ritmiche, personal management.