Recensione "Pentatonic Modal Tricks" - MusicOff - Giugno 2011

MusicOff - Giugno 2011
di Valerio Passi


Eccomi di nuovo a recensire un altro frutto del lavoro di RGA (Rock Guitar Academy di Donato Begotti), ovvero il metodo relativo al corso PMT (Pentatonic Modal Tricks). C’è da dire innanzitutto che la RGA non è semplicemente una scuola di chitarra rock, ma sembra essere una vera e propria fucina di idee e talenti. Tutti gli insegnanti hanno la possibilità di sviluppare le proprie idee sotto la supervisione di Donato, che data la sua esperienza è capace di far emergere il meglio da ognuno. 

Scritto a quattro mani (Donato Begotti e Antonio Cordaro), PMT ha senza dubbio le potenzialità per diventare un must per il genere. Si tratta di un metodo per lo studio dell'improvvisazione in ambito rock e dintorni, ma una volta appreso ciò che sta alla base del percorso, può essere adattato efficacemente ad ogni stile.
 


PMT, come dice il titolo stesso, vi dà la possibilità di affrontare l'ampio discorso dell'improvvisazione modale, certamente complesso, in maniera tutto sommato semplice e chiara. Andiamo a vedere come funziona e come è strutturato. 
La prima cosa che mi è balzata all'occhio è l'approccio alla materia, poco teorico e molto pratico; da subito si suona lavorando sulle nozioni appena acquisite. 
Ogni singolo esercizio è in realtà un lick attraverso il quale comprendere la materia e, successivamente, seguendo le linee guida proposte, si ha la possibilità di esercitarsi sulla backing track (base senza la chitarra solista) dell'esercizio stesso. 


Dopo una breve introduzione teorica riguardante le scale pentatoniche e i modi, si passa subito alla parte pratica. Nel primo capitolo viene discusso l’uso delle pentatoniche maggiori e minori, mentre i restanti sette capitoli trattano ognuno 
di un singolo modo. In ogni capitolo troviamo 4 licks (eccezion fatta per gli 
ultimi due dove sono 5) più un assolo finale. Il concetto è molto semplice, si aggiungono alla pentatonica maggiore o minore, a seconda che si tratti di un modo maggiore o minore, quelle note che ne caratterizzano il modo. 


Cerchiamo di chiarire meglio l’idea: nel caso ad esempio ci si trovi a dover improvvisare nel modo misolidio (modo maggiore) utilizzeremo la pentatonica maggiore con l’aggiunta del 4° grado e del 7b. Quindi prendendo la pentatonica di C maggiore (C-D-E-G-A), basterà aggiungere il F e Bb. Tutto questo 
cercando sempre di sottolineare il cambio degli accordi utilizzando i cosiddetti chord tones (note che identificano l’accordo).
 

La bellezza dei licks e degli assoli, insieme alle basi ben fatte, rendono indubbiamente divertente lo studio di una materia spesso ostica e noiosa. Risulta molto interessante anche per quanto riguarda l'aspetto tecnico chitarristico. 

 
 


Gli esercizi stessi e l'assolo finale di ogni singolo capitolo racchiudono al loro interno varie tecniche (tapping, legati, sweep...) messe a servizio dell'espressività del chitarrista. Se studiato a dovere, alla fine di questo metodo non solo ci si troverà a saper scegliere le note "giuste", ma anche a maturare 
un proprio gusto sull'approccio alle note stesse, come un bravo pittore fa con 
la sua tavolozza di colori. 


PMT è dedicato ad un pubblico eterogeneo: dal principiante che ha poca esperienza con l'improvvisazione (attenzione però, è richiesta almeno una preparazione teorica di base per non trovarsi spaesati davanti agli argomenti proposti), al chitarrista che ha voglia di esercitarsi e osservare da un punto di vista diverso questa materia. Molto interessante anche l'appendice finale, dedicata ai consigli su "come" studiare il metodo. 
 


Insomma come detto un metodo divertente, stimolante ed innovativo che potrà dare molta soddisfazione a chi si cimenterà in questa materia. Infine, PMT non 
è solo il manuale di cui ho appena trattato, ma come per TAPI, di cui vi avevo parlato in un altro articolo, anche stavolta ci troviamo di fronte ad un vero e proprio corso da poter frequentare direttamente all'RGA, proprio con Antonio Cordaro, grande chitarrista ed ottimo insegnante. 


Valerio “valerioguit” Passi